Sakè

Masaaki Yanagisawa

Uno dei capolavori di Tom Jobim “O Mestre Soberano”

Puntata numero 38

Io sono il figlio della Bossa nova. Tutta la mia generazione è venuta dopo. La Bossa nova è stata fondamentale, ha cambiato la musica brasiliana. Esiste una musica prima e dopo questo movimento, e in tutti noi artisti brasiliani, oggi, c’è qualcosa della Bossa nova”.

Toquinho (compositore e chitarrista brasiliano)

Nel 1992 accadde un fatto eccezionale al carnevale di Rio de Janeiro.

La scuola di samba della Mangueira dedicò la propria sfilata ad Antonio Carlos Jobim. Per la prima volta la Bossa Nova sostituiva il Samba, infrangendo l’ortodossia del carnevale. Per Antonio Carlos Jobim, da tutti chiamato affettuosamente Tom, questa fu la definitiva consacrazione di un genere che lui, insieme ad altri amici, aveva creato alla fine degli anni 50, contribuendo a dare una svolta del tutto particolare alla musica e alla tradizione brasiliana

Il Podcast

La storia della Bossa Nova è del tutto particolare all’interno del panorama della musica leggera mondiale. Rappresenta uno dei pochi generi, se non l’unico, di musica scritta da musicisti con una preparazione molto solida, spesso accademica, alla quale si uniscono testi scritti spesso da poeti e letterati.  Una musica che, pertanto, si potrebbe definire d’arte ma che si è trasformata, quasi immediatamente, in musica di tradizione  popolare,  diventando inoltre ambasciatrice della cultura, e del modo di essere e di vivere, del popolo brasiliano nel mondo.

Tom Jobim

Il merito della nascita di questo genere va soprattutto a Tom Jobim, un personaggio di estrema importanza, tra i principali esponenti della cultura brasiliana, non solo musicale, al punto da essere chiamato “O Mestre Soberano” cioè il maestro Sovrano a indicare che nessuno poteva stare sopra di lui.

Se io dovessi fare un paragone abbastanza azzardato direi che la Bossa Nova, come caratteristiche di ricchezza e di complessità, può essere paragonata ad un altro genere che noi abbiamo qui in Italia, la Canzone Napoletana, anch’essa scritta da musicisti molto preparati e con i testi spesso opera di poeti.

La diversità consiste nel fatto che, purtroppo, la Canzone Napoletana non ha mai raggiunto, in Italia, la popolarità generale  che invece la Bossa Nova ha avuto, ed ha tuttora, in Brasile. Questo anche per la nostra tendenza, che sembra innata, a non considerare mai con obbiettività quello che facciamo e produciamo , tesi come spesso siamo a valorizzare solo quello che proviene dall’estero. Ma questo è un altro discorso che ci porterebbe troppo, come si suol dire, “fuori dal seminato”.

Vinicius de Moraes

La Bossa Nova è un genere abbastanza recente perché la sua nascita risale alla fine degli anni 50 del secolo scorso.  E’ stata in pratica “inventata” da un gruppo di personaggi, tra i quali appunto Tom Jobim, il poeta Vinicius de Moraes, il chitarrista Joao Gilberto e il poeta nonché musicista Newton Mendonca.

L’elemento scatenante di questa novità sembra essere stato il destino che ha fatto incontrare,  nello stesso momento e nello stesso luogo, artisti di estrazione diversa, ma tutti geniali e con spirito innovativo, che, guidati in primo luogo da Tom Jobim,  ebbero modo di confrontarsi e di plasmare insieme una fusione tra jazz e samba, cambiando il corso della musica brasiliana e influenzando, cantanti e scrittori  in tutto il mondo.

La particolarità della Bossa Nova è che non solo ha cambiato la musica brasiliana, ma anche tutta la cultura di quel paese al punto da diventare un modo di essere, quasi uno stile di vita. Tutto ciò che c’era di positivo era definito bossa nova, come se una nuovo idioma fosse entrato in modo prepotente nel linguaggio comune.

Vinicius e Jobim

C’era rispetto e una grande ammirazione reciproca tra questi personaggi. Ecco quello che, ad esempio, affermò un giorno Tom Jobim a proposito di Vinicius de Moraes e dell’influenza che questi ha avuto sul modo di comporre di Jobim stesso:

Vinicius mi aveva insegnato tante cose. Era un uomo di grande cultura ma non la ostentava. Era un meraviglioso poeta, un fine scrittore, inoltre un’anima generosissima. Passavamo giornate insieme, io al pianoforte lui  con un  pezzo di carta in mano. Intravedeva sempre il lato umano delle cose. Solo un individuo come Vinicius, che conosceva la musica della parola, poteva comporre i testi che ha composto.”

Questa nuova musica  prende lo spunto dalla tradizione popolare e dal samba, unendolae e questa è la novità, alle suggestioni che arrivavano in Brasile e a Rio de Janeiro in particolare, dall’America e principalmente dalla musica jazz, della quale Jobim era molto affascinato.

Jobim in quel periodo, la seconda metà degli anni 50, insieme all’amico e collega  Mendonca, era costretto a suonare, per poter sbarcare il lunario, nei locali più malfamati  di Rio de Janeiro.  Suonava per tutta la notte il pianoforte, accompagnando spesso cantanti che lui definiva improbabili, nel senso che non avevano una preparazione musicale. Spesso andavano fuori tempo ed erano molto imprecisi per quello che riguarda l’intonazione.  Quella che si può definire una “gavetta” cui quasi sempre  si devono sottoporre praticamente tutti i musicisti non di estrazione colta.

Corcovado

E’ importante sottolineare come la preparazione musicale di Tom Jobim fosse veramente molto solida anche per la sua passione per la musica colta europea, soprattutto quella del periodo impressionista, che guarda caso ultimamente in questi articoli ritorna abbastanza spesso, e per la sua ammirazione per il compositore forse più importante brasiliano di musica colta che è Heitor Villa Lobos .

Heitor Villa Lobos (1887-1959)

Ho fatto un accenno alle condizioni di lavoro precarie perché questo fatto   diventerà poi fondamentale  nel momento in cui cominceremo a entrare nel vivo e cercheremo di analizzare il brano  di oggi che è appunto “ Desafinado” la cui creazione è  stata molto influenzata dalla frequentazione di Tom Jobim e di Mendoza con i cantanti poco professionali di cui parlavo prima.

Contrariamente a quello che succede di solito quando si afferma che un genere, o una determinata corrente artistica, non hanno un momento preciso in cui appaiono sulla scena, per quello che riguarda la Bossa Nova esiste “quel” momento ed è il 1958, quando Tom Jobim incontra il chitarrista Joao Gilberto.

Joao Gilberto

 Gilberto ha un modo di suonare la chitarra strano e del tutto particolare. Jobim se ne accorse quando Joao Gilberto   cominciò a suonare un nuovo brano, scritto da Jobim stesso e da Vinicius de Moraes intitolato “Chega de saudade” il cui titolo, più o meno, significa “Non più tristezza”.  

“Cos’è questa cosa Joao” gli chiese.

La risosta fu:

L’ho preso dall’ancheggiare” delle lavandaie di Juazeiro” (città dello stato di Bahia).

Era un modo di suonare con una cadenza e un approccio ritmico del tutto innovativi al punto tale che questo andamento verrà poi definito come la “Batida di Joao”. Divenne talmente popolare che tutti i chitarristi brasiliani ne presero spunto per lo sviluppo del loro modo di suonare la chitarra. Una chitarra rigorosamente acustica e classica per essere precisi. Questo perché la chitarra diventerà lo strumento principe di questo genere.

La Batida funziona più o meno in questo modo: con il pollice della mano destra Joao Gilberto  pizzicava le  corde più gravi per fornire un supporto di bassi, e con le altre dita suonava gli accordi , così

Batida di Joao

Chiaramente questo modo di suonare la chitarra, con questo ritmo, fornisce alle canzoni un andamento molto circolare e morbido perché sfrutta degli appoggi non consueti rispetto a quelli canonici. Tecnicamente tende ad enfatizzare il “levare” togliendo rigidità alla scansione ritmica.  E’ un andamento  meno carico rispetto a quello più frenetico e a volte ridondante del samba.

Dopo questo inizio il sodalizio tra Jobim e Vinicio de Moraes produsse altre canzoni importanti come, “Insensatez”,  “A Felicidade”, “ Aqua de Beber”,  “So danco samba” per dirne alcune,  con un successo via via crescente pur tra lo scetticismo di molti puristi che, al solito, come sempre succede quando ci sono delle novità, ritenevano che la Bossa Nova fosse lontana dalla vera tradizione  popolare brasiliana.

 Chiamato a spiegare le caratteristiche di questo genere qualche anno, dopo Jobin disse :;

Il Samba di strada è qualcosa di caldo e passionale. Io volevo calmarlo un po’ senza perderne lo swing. Il Samba è una cosa afro-europea, le radici sono simili a quelle del jazz ed è il nostro albero della musica. Ecco puoi considerare la Bossa Nova come un ramo, uno dei tanti. Il Samba di strada ha tanti strumenti a percussione, barattoli tamburi, tamburini di tutti i tipi. La Bossa Nova ha questo vantaggio, è più concisa, meno rumorosa, succedono meno cose ed è più facile da registrare in studio. La Bossa Nova è arrivata con un beat più distaccato che ha ripulito tutto e forse per questo è diventata più universale.”

La cosa interessante di questo nuovo genere fu che da subito suscitò l’attenzione e l’interesse del mondo del jazz americano al punto tale che, uno dei musicisti più importanti di quel periodo, il sassofonista Stan Getz Charlie Byrd, incise nel 1962 un album intitolato “Jazz Samba” con il quale fece conoscere a tutta la popolazione che amava la musica afroamericana questo nuovo genere, influenzando anche molti dei suoi colleghi jazzisti.  Il risultato, apparentemente strano, fu che il jazz   prese spunto da un genere, la Bossa Nova appunto, che paradossalmente all’inizio nei suoi autori si era ispirata proprio al jazz.

Una sorta di circolo vizioso, o, per meglio dire virtuoso, praticamente un gatto che si morde la coda.

Ma entriamo un po’ nel dettaglio e cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche musicali che rendono questa musica così importante e particolare e, al solito, lo facciamo prendendo come spunto uno dei brani più importanti e più conosciuti,   non  quello più famoso che è “La Ragazza di Ipanema”, in brasiliano la “ Garota de Ipanema”, ma la canzone  intitolata “Desafinado” composta da Jobim non con la collaborazione di Vinicius de Moraes, che in quel periodo non era in Brasile, ma con l’aiuto del poeta e musicista  Newton Mendonca.

Ipanema

Partiamo dal testo perché  è veramente particolare.  

Desafinado significa stonato tant’è vero che nella versione jazz samericana, con il testo poi tradotto in inglese, il titolo sarà “Slightly out of tune”, che vuol dire la stessa cosa.

E’ un testo nato, probabilmente, come  rivalsa degli autori contro quei cantanti di cui parlavo prima con i quali  si dovevano confrontare tutte le sere nei locali durante il lavoro.  Sembra una presa in giro perché parla di un cantante poco dotato musicalmente che dice di riuscire a cantare lo stesso mentre,  in realtà, il brano  racchiude una delle caratteristiche principali di questo genere, l’essere facile fluido e gratificante all’ascolto, senza palesare subito l’estrema difficoltà della linea melodica  la cui esecuzione è accessibile solo a chi ha una solida preparazione musicale.

L’inizio del testo è questo:

Se mi dici che ho stonato amore

sappi che ciò mi procura grande dolore

solo i privilegiati hanno un orecchio come il tuo

 io ho a malapena quello che Dio mi ha dato

se tu insisti nel dire

che il mio comportamento è anti-musicale

io stesso mentendo devo affermare che

 questo è Bossa Nova ed è molto naturale

oppure tu non sai nemmeno tener presente

 che anche gli stonati hanno un cuore

poi il testo va avanti e finisce con una frase molto bella che secondo me non è solamente una presa in giro ma può essere interpretata anche in senso più generale e poetico: 

Tu con la tua musica hai scordato

 che anche nel petto di ogni stonato in fondo

batte  silenzioso un cuore.

Vi faccio sentire l’inizio nella versione di quella grandissima interprete, di Bossa Nova e della musica brasiliana in generale, che è la cantante Gal Costa

Desafinado – Gal Costa

E’ da notare il modo rilassato e molto “easy” di stare sul tempo e di cantare questo pezzo.  Un approccio ritmico veramente rotondo, sia da parte di Gal Costa che del gruppo che l’accompagna in questa registrazione, fatta, come si sente chiaramente, interamente dal vivo.

Per capire la complessità di questo brano, così apparentemente semplice, vi faccio sentire i primi accordi della parte iniziale suonati al piano e senza ritmo

Accordi solo pianoforte

Se voi provate a confrontare la sonorità di questi accordi con quelli della maggior parte delle canzoni di musica leggera attuale, potrete rendervi conto della loro complessità e della loro sonorità così ricca.. Dico questo non per dare giudizi di merito ma solo per sottolineare delle differenze oggettive.

Gal Costa

Su questi accordi viene costruita una melodia che tocca le note più particolari e “strane” degli accordi stessi. E’ una melodia complessa che riguarda la prima strofa il cui testo è il seguente:

Se você disser que eu desafino amor
Saiba que isto em mim provoca imensa dor
Só privilegiados têm ouvido igual ao seu
Eu possuo apenas o que Deus me deu”

Ve la faccio sentire solo con il pianoforte

Solo melodia al piano

Se aggiungiamo a questa melodia agli accordi, questo è il risultato, sempre col solo pianoforte

Melodia e accordi ritmici

Ecco se provate a cantare questa melodia vi potrete rendere conto immediatamente della sua complessità. che non traspare a un primo ascolto. Provateci e vi assicuro che il vostro “orecchio” e la vostra sensibilità musicale ne trarranno sicuro giovamento.

Un altro punto molto interessante lo abbiamo sui versi

“Só não poderá falar assim do meu amor
Este é o maior que você pode encontrar, viu?”

È una frase nella quale Gal Costa dimostra tutta la sua classe.

Altro momento topico, soprattutto dal punto di vista della sensibilità ritmica, lo abbiamo alla fine del testo sui versi:

Você com sua música esqueceu o principal

Que no peito dos desafinados
No fundo do peito, bate calado
No peito dos desafinados também bate um coração”

Finale strofa

“Desafinado” è diventato un classico della Bossa Nova. Viene cantato da qualsiasi cantante brasiliano che si rispetti e suonato da tutti i più importanti musicisti e jazzisti americani. E’ stato portato al successo internazionale da Frank Sinatra stesso che lo ha inciso in un disco con Antonio Carlos Jobim. E’ stato affrontato anche da  personaggi molto lontani da questo “mondo”  tipo George Michael  che ne ha fatto una versione interessante assieme ad Astrud Gilberto, la moglie di Joao.

 Non è una canzone famosissima come la “Garota de Ipanema”, che ricordo essere la seconda canzone più eseguita al mondo dopo “Yesterday” dei Beatles, e scusate se è poco, ma è comunque un brano estremamente importante e significativo.

Volevo chiudere questa puntata facendovi ascoltare un estratto da un altro brano scritto sempre da Tom Jobim sia come musica che come testo, qualche decennio dopo, agli inizi degli anni 70.

In questa versione è cantato con un’altra delle meravigliose interpreti di questo genere, la cantante Elis Regina. Si intitola “Aguas de março” e parla della pioggia che arriva a Marzo in Brasile preannunciando l’arrivo dell’autunno.

E’ considerata una delle più belle canzoni di tutti i tempi e, in Brasile, è più popolare di “Garota de Ipanema”, al punto da essere elevata quasi al ruolo di secondo inno nazionale.

La struttura continua a ripetersi con una serie di accordi apparentemente uguali che, in realtà si modificano continuamente e anche la melodia, apparentemente semplice, si ripresenta sempre leggermente diversa al punto che uno dei più grandi critici di jazz Leonard Feather la definì: “ Una di quelle canzoni con una struttura musicale estremamente complessa se analizzata, ma che suona incredibilmente spontanea e naturale all’ascolto”.

“E’ un flauto e un tuffo dalla sponda del fiume

E’ il profondo mistero e il volere o non volere

E’ il vento che soffia e la fine della discesa

E la pioggia che cade

E’ l’incontro con il ruscello delle piogge di Marzo alla fine della fatica

E’ un taglio nella mano

 Una ferita nel piede

 Sono le piogge di marzo che chiudono l’estate

 E’ la promessa di vita nel tuo cuore”.